Mario Martone

Mario Martone

 

l'opera

Una messinscena filmica. Nell’inverno del 1956, a Milano, Ingeborg Bachmann assiste a una prova generale della Traviata. Non è un’appassionata di opera. Ma quel corpo, quella voce la rapiscono. Sei anni dopo la scrittrice e poetessa austriaca scrive a Hannah Arendt: “Non ho mai dubitato che ci dovesse essere qualcuno come Lei, ma ora Lei c’è realmente, e la mia gioia straordinaria per questo durerà sempre”.

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biografia

Mario Martone è regista teatrale e cinematografico, tra gli artisti italiani più amati dal pubblico e dalla critica. La sua carriera inizia da giovanissimo con la fondazione negli anni ’80 del gruppo Falso Movimento con cui realizza spettacoli che fondono gli elementi del teatro, del cinema, della musica e delle arti visive. Successivamente fonda la compagnia Teatri Uniti con cui affianca, all’attività del palcoscenico, quella cinematografica, debuttando con Morte di un matematico napoletano che nel 1992 vince il Gran premio della giuria al Festival di Venezia. È solo il primo di una prolifica serie di successi cinematografici che negli anni vede Martone sperimentare linguaggi e formati sempre più ambiziosi. Ha diretto i teatri stabili di Roma (dove ha creato il teatro India) e di Torino. L’approdo alla lirica risale al 1999 con un fortunato allestimento di Così fan tutte di Mozart al San Carlo di Napoli, successivamente ripreso due volte con la direzione di Claudio Abbado. Ultradecennale è il rapporto con il Teatro alla Scala. Tra i successi dell’attività scaligera spiccano Cavalleria rusticana e Pagliacci del 2011, la prima opera di Verdi Oberto conte di San Bonifacio, il trittico di opere di Giordano La cena delle beffe, Fedora e Andrea Chénier, con cui si inaugura la stagione 2017/2018, Chovanščina di Musorgskij, premio Abbiati come migliore spettacolo lirico nel 2019 e la nuova produzione di Rigoletto, nel giugno del 2022.

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